IMPORTANZA DEL ROTOLAMENTO IN METODO BIOFASCIALE  

Il rotolamento è un movimento istintivo utilizzato dal neonato per esplorare il proprio corpo e l’ambiente che lo circonda, potremmo definirlo uno schema di transizione che consente il passaggio dalla posizione supina a quella in decubito laterale, poi alla posizione prona caratterizzata dallo strisciamento, e infine a quella quadrupedica.

Oltre ad essere un mezzo per esplorare lo spazio e coltivare laconsapevolezza corporea, questo movimento è quindi anche il punto di partenza irrinunciabile per l’apprendimento istintivo delle diverse posture e tecniche di locomozione che lo condurranno gradualmente a conquistare la stazione eretta.

Una ricerca condotta dal Birkbeck College di Londra e pubblicata sulla rivista Current Biology, afferma che i neonati percepiscono se stessi come un’entità, riuscendo a distinguere il proprio corpo dall’ambiente circostante, alla luce di ciò il rotolamento rappresenterebbe quindi una prima forma di “confronto” tra se stesso e il mondo.

La prima e più importante esperienza motoria che noi facciamodopo la nascita è questo rotolare contro il suolo o il materasso della culla, un training in grado di inviare al cervello le prime informazioni circa la posizione del corpo e la qualità delmovimento eseguito. 

Possiamo solo immaginare il flusso di sensazioni percepite dal bambino attraverso il contatto con il suolo, e possiamo anche supporre che il suo impulso a muoversi sia generato non solo da schemi guidati dall’istinto, ma anche da elementi presenti nel rotolamento che generano piacere e di conseguenza ancherilassamento fisico e psicologico.

Il neonato reagisce infatti ai suoi primi contatti con il mondo che lo circonda con evidenti manifestazioni di piacere o di sofferenza, dolore e piacere sono per lui il segnale di ciò che è utile per il proprio sviluppo e ciò che invece rappresenta un ostacolo o è addirittura dannoso.

Il contatto consapevole con il suolo genera probabilmente nel bambino un piacere simile a quello procurato dall’abbraccio e dalle carezze amorevoli della mamma, contribuendo ad accrescereanche attraverso il movimento del corpo il senso di sicurezza e benessere psicologico. 

Questo importante schema aiuta a strutturare i primi elementi di consapevolezza di se, ed è un passaggio fondamentale per la graduale conquista della postura eretta e per un corretto sviluppo della motricità e dell’intelligenza corporea.

Nel neonato ancora sprovvisto della piena funzionalità degli arti e della muscolatura in genere, e quindi non in grado di confrontarsi efficacemente con la forza di gravità, lo schema del rotolamento precede lo strisciamento e il gattonamento, e rappresenta il modopiù precoce ed efficace di spostarsi nello spazio.                                                                                                                                                 

Tuttavia è proprio questo schema che consente al neonato di sperimentare per la prima volta gli effetti della forza di gravità sul proprio corpo, il passaggio dalla posizione di decubito laterale a quella prona o supina è infatti facilitato proprio da una blanda “caduta” del corpo procurata dalla spinta verso il basso di questa forza invisibile. 

Paradossalmente quando egli conquisterà la postura eretta sarà ancora la forza di gravità con uno sbilanciamento in avanti del corpo a contribuire all’attività della locomozione, proprio come nel rotolamento.

Il rotolamento e tutto ciò che stimola dolcemente la sua cute èsicuramente percepito dal bambino come fonte di benessere, e continuiamo anche da adulti ad associare a tale benessere la percezione di ogni piacevole contatto: un massaggio, una carezza, un abbraccio amorevole. 

Il rotolamento  viene eseguito di continuo e spontaneamente dall’uomo durante l’attività del sonno per cambiare la posizione del corpo, rimanere fermi troppo a lungo potrebbe infatti irrigidire alcune fasce muscolari ed ostacolare la corretta circolazione dei liquidi.                                                                              

Il rotolamento è un movimento eseguito spontaneamente anche da altri mammiferi terrestri come i felini, i quali per risparmiare energie e sfuggire momentaneamente alla contrapposizione con la forza di gravità, si sdraiano e rotolano su se stessi per allungare e rilassare i muscoli. 

Anche nei felini il rotolamento, e quindi la sensazione di contatto con il suolo, rappresenta uno schema di movimento connesso a sensazioni di benessere fisico e psicologico, oltre che per rilassarsi e allungare i muscoli essi rotolano su se stessi quando si sentono tranquilli in un luogo privo di pericoli.                                                                                                                                                  

Queste considerazioni portano a pensare che il vero rilassamentonon scaturisce dalla immobilità assoluta, poichè il corpo non è fatto per stare completamente fermo, neanche durante il sonno, ma risiede in un continuo, istintivo e rilassato movimento ristoratore. 

Quindi bisogna attribuire allo schema del rotolamento il posto che gli compete tra le varie tecniche di rilassamento elaborate dall’uomo, con una differenza però: il rotolamento è stato “inventato” dall’evoluzione, e come tale insito nella nostra natura e nel nostro istinto di conservazione del benessere.

È per questo che in Metodo Biofasciale si attribuisce grande importanza a questo schema, durante gli esercizi ci si rilassainfatti con un movimento lento, dolce e ispirato al rotolamento, al nuoto, allo stretching istintivo e alla locomozione di alcuni animali vertebrati.                                                                                                                           

Il rotolamento in Metodo Biofasciale è un mezzo per sviluppare la consapevolezza di una diversa dimensione del proprio corpo, ci si muove nello spazio senza usare la forza degli arti, di conseguenza il movimento prende impulso dalla rotazione del bacino che coinvolge anche la schiena e la colonna fino alle spalle.

Questo schema rappresenta il primo e più elementare esercizio per mobilizzare il pilastro centrale, il neonato lo fa istintivamente, egli si muove a partire da un centro grazie alla rotazione del bacino, rafforzando i muscoli del tronco e della colonna ancor prima di conquistare la piena funzionalità di quelli delle gambe e delle braccia.

Ciò è molto interessante perché dimostra che la funzionalità di quella struttura integrata che in Metodo Biofasciale è definita “pilastro centrale” è un requisito fondamentale affinchè la locomozione, la postura e qualsiasi altro movimento fisico risultino davvero efficienti.

Durante gli esercizi, grazie all’uso del Bioroller e agli accorgimenti usati per ridurre la forza di gravità e gli attriti con il pavimento, l’allievo evita di contrarre i grandi muscoli superficiali, egli si concentra sul contatto realizzato con il suolo e sulla percezione del movimento delle strutture più profonde deltronco. 

Amo definire questo livello di pratica come una sorta di massaggio, i rotolamenti lenti e i movimenti dolci e privi di sforzo degli arti e del tronco, infatti, uniti alla sensazione fisica delcontatto con il suolo provocano nel corpo e nel sistema nervoso effetti simili a quelli indotti da un vero e proprio massaggio.                                                                                                                        L’esercizio del rotolamento da me ideato è in grado di risvegliare nell’uomo sensazioni ancestrali connesse con una motricità che dal punto di vista filogenetico si esprime con gran parte del corpo a contatto con il suolo, contatto che l’evoluzione e la postura bipede hanno invece drasticamente ridimensionato.                                                                                                                                                      

Esercitarsi negli schemi di rotolamento significa per l’adulto “tornare ad essere bambino”, nel senso di sperimentare movimentie sensazioni corporee  ancestrali, che rappresentano un  importante anello di congiunzione tra un movimento “caotico” edotato di scarsa funzionalità e i primi schemi istintivi dei vertebrati.

L’adulto che si dedica al rotolamento ripercorre consapevolmenteuna prima tappa dello sviluppo motorio realizzato istintivamente da bambino, insieme a questo torna a sperimentare anche le prime sensazioni tattili, di rilassamento e di benessere.

È un po’ come tornare alle origini del movimento bipede, al punto in cui inizia l’avventura motoria che conduce alla stazione eretta, il primo “passo” verso questa condizione evoluta è stato un rotolamento, tassello fondamentale per costruire una base di consapevolezza di se, di forza e coordinazione interna del pilastro centrale. 

Sono convinto che percorrere questa fase serve al neonato come base per accedere a schemi motori e posturali sempre più evoluti, ma anche all’adulto che necessita di un riequilibrio di schemi già acquisiti ma pregiudicati dallo stile di vita errato, dalla rigidità e dai movimenti troppo specializzati.

Lo schema del rotolamento rappresenta quindi un importante elemento rieducativo, unito alla locomozione di alcuni vertebrati e a una particolare qualità della concentrazione consente all’adultodi sperimentare un modo diverso di percepire e muovere il corpo.

Il corpo torna a sperimentare modalità elementari e più naturali di utilizzare le strutture profonde dello scheletro, la colonna e i due cingoli dismettono per un po’  la rigidità “appresa” con le posture e i movimenti errati e ricominciano a muoversi da una prospettiva diversa dal solito.

In tal modo il cervello torna ad essere consapevole di una diversa dimensione corporea e di movimenti primitivi e dimenticati, i quali hanno il potere di “contaminare” positivamente anche il movimento e la postura bipede.

Il cervello realizza che alcuni movimenti profondi dello scheletro possono, in assenza quasi di gravità e attrito, essere realizzati in modo più economico, rilassato ed efficace, e tende quindi ad estendere tale facilitazione anche nella postura eretta soggetta alla forza di gravità.

Ed è per questo che dopo gli esercizi di rotolamento, nuoto, locomozione e stretching degli animali vertebrati ci si sente immediatamente più rilassati, meglio allineati con la forza di gravità, più coordinati nelle movenze e liberi da rigidità e tensioni superflue.

Gli schemi di rotolamento, strisciamento, nuoto e quadrupedia, rappresentano i fondamentali di un movimento più evoluto grazie alla loro semplicità e funzionalità primigenia, e come tali la loro ripetizione non può che giovare al benessere e alla funzionalità generale del nostro essere bipedi.