BIOROLLER E PROCESSO INTERNO IN RIABILITAZIONE E NELLO SPORT

Il Metodo Biofasciale è una raffinata tecnica di propriocezione ideata dal sottoscritto nel 2000, che nasce inizialmente con l’obiettivo di migliorare la mobilità delle articolazioni, ma strada facendo si è rivelato utile anche in riabilitazione e nell’allenamento sportivo.

Ci tengo a precisare che Metodo Biofasciale non si pone come tecnica riabilitativa o di fitness, bensì come originale esercizio di benessere per rafforzare il processo interno del movimentoattraverso l’ascolto di se e il riequilibrio del sistema muscolo fasciale.

Tuttavia negli anni tanti professionisti della riabilitazione e delle attività motorie hanno trovato utile il mio programma di esercizi, integrandolo con la propria attività di base per ottenere risultati spesso migliori e più rapidi.

Ciò che rende interessante l’affiancamento del Metodo ad altre discipline è la rapidità e la semplicità con cui queste possono raggiungere i propri obbiettivi specifici con il rafforzamento del processo interno del movimento.  

In Metodo Biofasciale il processo interno è la modalità con cui le articolazioni e le fasce profonde dello scheletro si organizzano “intelligentemente” tra di loro per preparare il movimento esteriore degli arti e del tronco affinchè risulti essere più funzionale e economico nello sforzo.

In questo articolo voglio evidenziare alcuni degli aspetti che rendono il Metodo Biofasciale una tecnica innovativa nel riequilibrio del processo interno, in grado di apportare un valore aggiunto anche ai tradizionali programmi di riabilitazione e allenamento sportivo. 

• Uso innovativo del Bioroller

• Pratica di schemi primordiali di movimento

• Consapevolizzazione del processo interno del movimento

• Facilità nel generare il cambiamento

il Bioroller e il suo utilizzo originale sono la base insostituibile su cui poggia il metodo da me ideato, senza l’ausilio di questo attrezzo la maggior parte degli esercizi non potrebbe essere realizzata, o nella migliore delle ipotesi non darebbe gli effetti desiderati.

Il Bioroller è costituito da una tavola di legno con un grosso foro al centro e delle ruote snodabili alla sua base, ma l’innovazione non sta nell’attrezzo in se bensì nei principi di lavoro con cui questo viene utilizzato. 

Il Bioroller è un facilitatore del movimento, riduce gli effetti della forza di gravità e dell’attrito con il suolo, di conseguenza lo sforzorealizzato è davvero esiguo, muscoli e fasce si rilassano più facilmente consentendo una mobilizzazione delle articolazioni più rapida e facile da ottenere.

L’uso di questo attrezzo è molto versatile, nei nostri esercizi ne utilizziamo fino a 4/5 in un solo movimento a seconda degli obiettivi, inoltre possiamo poggiarvi sopra la mano, l’avambraccio, il gomito, il bacino, la schiena, la testa, il ginocchio, la tibia, il piede.

Alcuni dei principi da osservare quando ci si esercita con il Bioroller sono: la lentezza di esecuzioneil rilassamento“seguire” il movimento dell’attrezzo

Se ci si muove lentamente è più facile concentrarsi e rilassare le fasce e le articolazioni, inoltre, per aumentare l’efficacia durante gli esercizi l’allievo deve immaginare che il Bioroller sia dotato di moto proprio e in un certo senso deve lasciarsi “trasportare”.

Gli schemi primordiali di movimento eseguiti con il Bioroller sono movimenti basati sul nuoto, la locomozione e lo stretching istintivo di alcuni animali vertebrati che nel metodo sono: il pesce, la balenala ranail rettileil gattola focala scimmia.

Molti esercizi si ispirano anche agli schemi istintivi utilizzati dal bambino per apprendere la locomozione e la postura bipede, passando dal rotolamento allo strisciamento e alla deambulazione in quadrupedia.

Gli schemi degli animali e del bambino sono considerati alla base del movimento e della postura bipede, in grado di rieducare l’adulto a una locomozione più naturale e una gestualità più armoniosa, correggendo molti dei difetti acquisiti con lo stile di vita scorretto.

Gli animali vertebrati e l’uomo condividono infatti alcuni aspetti dello scheletro e dell’organizzazione del movimento, 

La finalità dell’utilizzo del Bioroller e della pratica degli schemi primordiali è quella di migliorare il processo interno del movimento e renderne consapevole l’allievo.

L’allievo viene educato a percepire le sensazioni fisiche generate da questo movimento interno, collegando in tal modo meglio il cervello con il corpo e attingendo a informazioni innate che sono già in suo possesso fin dalla nascita.

L’uso del Bioroller e gli schemi degli animali facilitano il processo di consapevolizzazione della dimensione profonda del proprio scheletro, affinano e rendono più libero e naturale il processo interno del movimento.

Cambiamento enfasi

La maggiore consapevolezza e funzionalità del processo interno che è alla base di ogni movimento esteriore rende più facile e naturale la correzione della postura, il divenire della locomozione e l’esecuzione di qualsiasi gesto sportivo e del quotidiano.

Esercitarsi negli schemi degli animali con il Bioroller consente al cervello di ripristinare informazioni funzionali già in suo possesso, ma alle quali si sono nel tempo sovrapposte informazioni disfunzionali determinate dallo stile di vita scorretto. 

La facilitazione esercitata dal Bioroller e “l’esempio” rappresentato da schemi di movimento alieni ma condivisi dall’uomo permette di conseguire una rieducazione semplice e spontanea del movimento e della postura.

Con il Metodo Biofasciale il professionista della riabilitazione e l’allenatore sportivo possono avere a disposizione uno strumento semplice ed efficace in grado di rendere l’allievo più consapevole di se e più recettivo al cambiamento.

Le cattive abitudini posturali e motorie alla base di patologie spesso dolorose delle  articolazioni possono essere cambiatelavorando sul rilassamento, sulla lentezza e sulla consapevolezza indotti dal Bioroller invece che sull’intensità dello sforzo muscolare.

L’esperienza maturata sia da me che dai miei allievi fisioterapisti evidenzia che alcune dolorose tendiniti e restrizioni del ROM alla spalla, ad esempio, trovano rapido giovamento con la pratica dello schema della rana.

Il movimento specifico del nuoto della rana, la facilitazione del Bioroller e la particolare concentrazione sulle sensazioni percepite e sulla consapevolezza del processo interno con cui tale gesto viene realizzato, rende più efficace e rapida la soluzione della problematica.

Un’altra caratteristica che rende il Metodo interessante per la riabilitazione è la piacevolezza con cui l’allievo esegue la lezione, egli la trova estremamente rilassante, spesso divertente e non noiosa, il tempo passa più rapidamente di quanto egli pensi.

Metodo Biofasciale è infatti particolarmente gradito dai ragazzi più giovani, la suggestione esercitata dagli schemi di nuoto e locomozione degli animali rende più divertente una pratica che di solito essi trovano noiosa, faticosa e poco motivante.